30 maggio 2020

Chi è e cosa fa lo psicologo



Chi è e cosa fa lo psicologo

Lo psicologo studia i processi mentali, gli stati affettivi, il comportamento e le loro relazioni. Avvalendosi di tecniche e strumenti specifici a sua disposizione, cerca di conoscere, migliorare e tutelare il benessere psicologico e la salute di persone, famiglie, comunità e organizzazioni sociali e lavorative, favorendone il cambiamento e accompagnando chi ne ha bisogno nel percorso verso il superamento di momenti critici o di difficoltà.


Si tratta di una professione sanitaria, riconosciuta e regolamentata dalla legge, e risponde ad una precisa deontologia professionale, che tra i suoi punti cardine prevede e impone il mantenimento della riservatezza in relazione ai dati e alle informazioni raccolte, fattore cruciale per il rapporto tra psicologo e paziente.

Per diventare psicologo è necessario seguire un percorso specifico:

  • Laurea quinquennale in psicologia

  • Tirocinio professionalizzante di 1 anno

  • Superamento dell'Esame di Stato

  • Iscrizione all'albo della regione di riferimento

Questo significa che lo psicologo è un professionista con anni di formazione teorico-pratica nel campo della psicologia e ha superato con successo un Esame di Stato.


La lunghezza e la complessità del percorso necessario per diventare psicologi chiariscono perché sia così importante diffidare da altre figure professionali che vantano competenze simili, che hanno cioè seguito corsi non riconosciuti dalla legge, o che usano tecniche e metodi propri della psicologia senza però averne il titolo o le competenze specifiche. Oltre a compiere un abuso professionale punibile dalla legge, questi individui non dispongono della preparazione necessaria a svolgere la professione, per cui fare affidamento a tali servizi può, anziché promuovere il benessere, creare ulteriori difficoltà e peggiorare situazioni già difficili, con conseguenze potenzialmente anche gravi.


Le attività


Lo psicologo lavora per favorire il cambiamento, potenziare le risorse individuali o collettive, accompagnare le persone, le coppie, le famiglie e le organizzazioni nelle diverse fasi di sviluppo e di benessere.


Lavora nei campi della prevenzione, della diagnosi, delle attività di abilitazione-riabilitazione, di consulenza e di sostegno in ambito psicologico.



La prevenzione comprende tutte quelle attività che hanno come scopo la sensibilizzazione, l’educazione e l’informazione rispetto a determinati tematiche e argomenti, in modo da poter anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a rischio.

Tra le attività di prevenzione che caratterizzano l‘intervento psicologico rientrano la promozione del benessere, la modifica dei comportamenti a rischio e lo sviluppo di competenze personali, quali il pensiero critico e creativo, la comunicazione efficace, la capacità di gestione delle emozioni, di risoluzione dei problemi e di gestione dello stress.


La diagnosi psicologica consiste nell’indagine e nella definizione del funzionamento di una persona. Avviene attraverso una valutazione, finalizzata a delineare un profilo che comprenda vari aspetti, quali la personalità, le capacità relazionali e sociali, lo stile cognitivo ed emotivo. Ha l'obiettivo di individuare la presenza di disturbi psicopatologici, stati emotivi e vissuti interiori, problematiche sociali e relazionali, ma anche il potenziale di una persona, le sue motivazioni, le risorse e i punti di forza. La diagnosi psicologica serve inoltre a progettare un eventuale programma di intervento terapeutico, per ristabilire il benessere della persona.

La diagnosi psicologica si differenzia, rispetto alla quella medica tradizionale, per alcuni fondamentali aspetti. In primo luogo, la diagnosi di uno psicologo ha le sue fondamenta in una specifica teoria della mente, basata sull’idea che non ci siano “malattie” in quanto tali, ossia elementi estranei alla psiche dell’individuo, (così che, ad esempio, si può affermare “ho preso il raffreddore”, ma non “ho preso la depressione”), bensì che in ognuno esistano delle parti di sé funzionali e delle parti disfunzionali, tra loro complementari, che convivono e si compenetrano in maniera fluida e dinamica.

In secondo luogo, le modalità e la prassi seguite dalla diagnosi psicologica risultano fortemente influenzate dal contesto in cui questa avviene, così da variare in relazione alle specifiche caratteristiche della persona che richiede l’intervento, delle problematiche che essa pone e dello scopo che si vuole raggiungere.


In questo senso, piuttosto che fare riferimento a criteri descrittivi e fenomenologici validi in ogni momento e applicabili in ogni contesto, la diagnosi psicologica tiene conto dei fattori contestuali, cioè specifici della situazione e del soggetto.


Un tipico esempio è la ricerca di un aiuto psicologico per poter capire meglio il proprio malessere, dargli un nome e, quindi, percorrere il primo importante passo per superarlo.


L‘attività di abilitazione fa riferimento a quella tipologia di interventi che hanno l'obiettivo di sviluppare nella persona delle abilità utili ad evitare l’insorgere di disturbi, migliorare il benessere individuale, accrescere competenze utili per fronteggiare le difficoltà emotive, relazionali, sociali e di sviluppare abilità cognitive non adeguatamente progredite o potenziate.



La riabilitazione psicologica comprende tutte quelle attività finalizzate ad una reintegrazione e recupero di abilità o competenze che hanno subito una modificazione, un deterioramento o una perdita, piuttosto che una compensazione, nei casi in cui non sia possibile il recupero.


Rientrano in questo ambito l'attuazione di interventi per la riabilitazione e rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con disabilità pratiche, disturbi cognitivi e dell’apprendimento compresi nella definizione di DSA, di deficit neuropsicologici a seguito di malattie degenerative, disturbi psichiatrici o con dipendenza da sostanze.



La consulenza psicologica (o counseling) è una specifica modalità di intervento dello psicologo, che lavora in un percorso di limitati incontri per definire la problematica portata dalla persona, che può derivare da un momento di crisi, o stress, o per l’imporsi di una decisione importante, per poi riflettere sulle possibili risorse nell’affrontarla. Non si tratta, quindi, di un intervento focalizzato su una patologia vera e propria, bensì di un momento di riflessione e di approfondimento sugli aspetti psicologici relativi al problema sollevato. L’obiettivo di una consulenza psicologica non è quello di dare consigli, piuttosto aiutare la persona a trovare una risposta alla sua difficoltà in un tempo relativamente breve.

Per esempio, una persona turbata da frequenti litigi con il/la partner può chiedere una consulenza psicologica per trovare un modo di risolvere il conflitto. Confrontandosi con il professionista, può quindi raggiungere una maggiore comprensione dei fattori psicologici che contribuiscono ad alimentare il problema di coppia. Sempre a titolo di esempio, potrebbe rendersi conto che la sua modalità di esprimere la frustrazione provoca nell’altro una reazione che innesca il litigio. Lavorando per correggere tale dinamica, si possono avere notevoli miglioramenti nella relazione con il/la partner.


La consulenza psicologica è, quindi, un intervento mirato volto alla risoluzione di problemi specifici e circoscritti.



Il sostegno psicologico è un intervento di supporto a una persona che sta attraversando situazioni e momenti di particolare difficoltà, in condizioni sia di salute che di malattia, che possono portare a problematiche di natura emotiva, sociale o relazionale. È particolarmente indicato in situazioni di disagio che nascono da un’incapacità di adattarsi all’ambiente, sia esso relazionale, familiare, sociale, scolastico o lavorativo, o da difficoltà relative a cambiamenti o transizioni in atto, oppure da un problema più specifico che la persona sente di non essere in grado di affrontare e gestire da sola.



Ritornando all’esempio del paragrafo precedente, la persona in una situazione di conflitto con il/la proprio/a partner può avere bisogno di sostegno nell’intraprendere il difficile percorso di modifica e miglioramento delle proprie capacità comunicative.



In conclusione, si può sinteticamente definire lo psicologo come un “professionista del cambiamento”, che accoglie la persona in un ambiente sicuro e neutro, nel quale si ha la possibilità di esplorare e affrontare il proprio disagio, i propri dubbi e insicurezze, oltre che il proprio desiderio di migliorarsi e raggiungere gli obiettivi desiderati.




0 commenti:

Posta un commento