04 gennaio 2021
Immaginate che il treno su cui state viaggiando si fermi inaspettatamente in mezzo alla campagna. In un primo momento non ci fareste nemmeno troppo caso. I minuti passano, e non c’è nessuno che fornisca indicazioni. Non sapete cosa sia successo, se sia una sosta di routine o un’emergenza, e si fa strada il pensiero che, con questo ritardo, potreste perdere la coincidenza. Siete in balia di eventi di cui non avete alcun controllo. Una sensazione di ansia e malessere, con una vena di impotenza, si fanno largo dentro di voi. All’improvviso, nel vagone si diffonde la voce metallica del capotreno, informa che il treno è fermo per un problema alla linea e che il convoglio ripartirà entro pochi minuti. spiacevoli, vissute fino a pochi istanti prima, svaniscono, l’ansia diminuisce e il senso di impotenza scompare. Avete ripreso il controllo della situazione.
Così come sentirsi sicuri e protetti, anche la sensazione di avere il controllo sugli eventi della propria vita è una delle esigenze fondamentali dell’essere umano.
Trovandosi di fronte ad eventi indeterminati, nel tempo e nello spazio, si prova angoscia, uno stato di forte ansia e apprensione di fronte all'incertezza. Quando la sensazione di controllo viene a mancare, le persone possono provare sensazioni di impotenza, inadeguatezza e vulnerabilità. L'idea che, qualunque cosa si faccia, non potrà migliorare le cose prende il sopravvento. Ci si sente in trappola, in una situazione chiamata di “impotenza appresa”, che blocca ogni possibilità di cambiamento sul nascere. Questa sensazione, di non poter uscire da una situazione su cui non si esercita alcun controllo, può favorire la comparsa di sintomi depressivi, che possono portare a una forma particolare di depressione.
La depressione
La depressione causata dalla sensazione di non avere il controllo sulla propria vita può essere considerata una forma di depressione reattiva, così chiamata perché tipicamente insorge in seguito a un evento scatenante (come un lutto o una perdita). In questi casi, la persona sente che qualsiasi accadimento, sia esso un successo o una sconfitta, dipenda esclusivamente da fattori esterni, sui quali non ha alcun potere.
Nella depressione reattiva sono tipiche la scarsa autostima e la sensazione di tristezza e sconforto, così come la perdita di interesse per qualsiasi attività, anche per quelle a cui in precedenza ci si dedicava con passione. La persona depressa si sente svuotata, senza energie, e non riesce a trovare la motivazione o la capacità di assumersi le responsabilità quotidiane. Nei casi più gravi, anche alzarsi dal letto al mattino richiede uno sforzo di volontà incredibile. Si tende a vedere solo gli aspetti negativi di ogni situazione, ed è comune avere pensieri catastrofici ricorrenti, che portano a immaginare i peggiori scenari possibili e a supporre irrazionalmente che si verifichi presto un disastro, finendo per influenzare i propri atteggiamenti, comportamenti e decisioni.
Le difficoltà della vita vengono affrontate sempre più passivamente, subendole. Si tende a lamentarsi, a sfogarsi in modo vuoto e aggressivo, e ad affidarsi completamente agli altri anche nella gestione di sé e delle proprie scelte.
Specialmente nei casi in cui si ha la sensazione di non poter controllare gli eventi della propria vita, un sentimento comune che accompagna la depressione consiste nel sentirsi intrappolati in una situazione intollerabile. Tipicamente, la persona depressa non riesce a vedere delle alternative percorribili, ma, contemporaneamente, lasciare le cose come sono risulta comunque troppo doloroso. Per questo motivo, la mancanza di controllo rappresenta una condizione particolarmente insidiosa: davanti all’impossibilità di cambiare la propria condizione, non riuscendo a scorgere vie d'uscita, la persona depressa può scegliere la soluzione estrema del suicidio.
Giunti a questo punto, è necessario fare un’importante distinzione. Esistono situazioni in cui la mancanza di controllo è dovuta a una difficoltà oggettiva, spesso di natura socioeconomica: dover svolgere un lavoro insoddisfacente o al di sotto delle proprie capacità, essere licenziati e faticare a trovare un nuovo impiego, dover dedicare molto tempo alla cura di familiari non autosufficienti, ricevere la diagnosi di una grave malattia, eccetera. A partire da queste considerazioni, molti studiosi hanno proposto un’associazione tra status socio-economico e salute mentale, sostenendo che individui in condizioni più svantaggiate siano anche più vulnerabili a problematiche psicologiche, in primo luogo la depressione.
Tuttavia, è importante notare che, nella maggior parte di questi casi, nel momento in cui vengono meno le circostanze negative (ad esempio, si trova lavoro dopo una lunga ricerca), anche i sintomi depressivi si riducono, fino a cessare completamente in tempi anche molto brevi. Questo però non accade in presenza di una depressione clinica, che si mostra tipicamente resistente agli eventi della vita, siano essi positivi o negativi.
Ci sono situazioni in cui la sensazione di mancanza di controllo è generalizzata e persistente, pur non riscontrando gravi difficoltà oggettive nella vita quotidiana. In queste circostanze, gli psicologi tendono a parlare di controllo percepito, e di come questo influenzi il benessere della persona.
Il controllo percepito
Il concetto di controllo
percepito è un costrutto psicologico che consiste nel credere che
gli eventi della vita siano soggettivamente attribuiti, seguendo un
continuum, all’operare della persona o a forze esterne. Ad un
estremo del continuum si ha un totale senso di controllo personale,
ossia la convinzione appresa e generalizzata che si possa e si riesca
a padroneggiare, controllare e plasmare la propria vita nella sua
interezza. All’estremità opposta, invece, si pone la cosiddetta
impotenza percepita, cioè credere che tutti gli eventi della propria
intera esistenza siano plasmati da forze esterne, come la fortuna, il
caso, il destino, o le regole della società.
Se da una parte sentire di non avere alcun controllo può generare stress, ansia o depressione, anche credere di avere il potere di governare ogni aspetto della propria vita può avere conseguenze negative, come la delusione davanti alle inevitabili prove che non tutto risulta direttamente controllabile. Così, in alcune circostanze, anche l’eccessivo desiderio di controllo può aumentare la vulnerabilità alla depressione. Più alto è il bisogno di controllo (e della sensazione che si prova nel credere di averlo), maggiore è il rischio di depressione di fronte a eventi ineluttabili, giocoforza vissuti come frustranti.
Pertanto, ciò che si consiglia è di cercare di mantenere un equilibrio tra desiderio di controllo e accettazione degli eventi come casualità ingovernabile, cercando di mantenere un comportamento attivo, intraprendente e dinamico, lavorando contemporaneamente alla capacità di adottare soluzioni preventive ai possibili problemi.
Il senso di controllo, di avere voce in capitolo su ciò che accade nella vita, è inoltre legato a un maggiore benessere psicologico. A questo proposito risulta particolarmente determinante il senso di controllo del proprio mondo interno, ossia la sensazione di avere padronanza dei propri pensieri, credenze ed emozioni. Infine, la sensazione di poter controllare gli eventi della propria vita è associata a migliori risultati scolastici e lavorativi, mentre, al contrario, la mancanza di controllo su ciò che si vive o apprende è causa di demotivazione e prestazioni peggiori.
Il controllo percepito a scuola
È possibile applicare quanto detto finora anche al mondo scolastico, affermando che gli studenti che si sentono controllati tendono a divertirsi meno ad imparare e ad avere risultati peggiori.
Se l’insegnante è particolarmente autoritario, gli studenti si sentono maggiormente sotto pressione e, contrariamente al senso comune, tendono a dimenticare più di quanto imparino, rispetto a studenti i cui insegnanti concedono loro più autonomia.
Al contrario, concedere agli studenti più libertà di scelta nel cosa e come studiare, tende a favorire la sensazione che stiano imparando per il loro piacere, piuttosto che per un dovere, promuovendo la motivazione e il senso di autonomia. Uno studente che ha l'opportunità di fare delle scelte e di prendersi la responsabilità di ciò che impara è autodeterminato, ossia agisce con un senso di volontà e sente di avere il controllo sugli eventi.
Questo discorso non vuole assolutamente consigliare un totale permissivismo, e si ribadisce che permettere ai bambini di fare ciò che vogliono sarebbe altrettanto dannoso che obbligarli a costanti regole imposte. Piuttosto si incoraggia un'ideale combinazione di queste linee di condotta: controllo e incoraggiamento all'indipendenza e all'autonomia, decidendo quale delle due adottare in base al contesto e al fine che si vuole raggiungere.
Come raggiungere un senso di controllo?
Quando si hanno delle scadenze, dei conflitti nella vita o degli imprevisti, si può avere la sensazione di perdere il controllo, sul lavoro, a casa, nelle relazioni o in questioni finanziarie.
Come già esposto in precedenza, sentire di non avere il controllo sulla propria vita può causare senso di impotenza, vulnerabilità e depressione. Si ha la costante sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere, anche se, nonostante passi il tempo, non accade mai.
Per poter ritrovare un senso di benessere, è importante realizzare che il controllo sulla propria vita non è altro che un’illusione. Semplicemente non è possibile decidere di ogni singolo evento e situazione, a prescindere da quanto lo si desideri o per quanto ci si provi. Il controllo è piuttosto una sensazione, una convinzione, che deriva interamente dal pensiero. La mente può essere considerata come l’unica cosa su cui si può avere (ma non sempre e non completamente) un dominio, non essendo direttamente accessibile da altri che da sé stessi. Il modo in cui si pensa determina le proprie sensazioni, che a loro volta influenzano i comportamenti e l'atteggiamento verso il mondo.
In situazioni nelle quali non si ha alcun potere, si deve cercare di imparare a tollerarne l'incertezza, gestendo la propria risposta emotiva nell’impossibilità di conoscere l’esito di una situazione.
Si può poi cercare di capire chiaramente ciò che si vuole, gli obiettivi primari da raggiungere, e definire le aree della propria vita nelle quali ci si sente padroni (che sono sicure e positive) e quelle su cui, al contrario, non si ha controllo. Una volta chiarite le priorità, si possono cercare le strategie specifiche e dettagliate che possono essere impiegate per raggiungerle, individuando allo stesso tempo tutti i fattori distraenti o fonti di sofferenza, , per i quali bisognerà trovare il coraggio di lasciar correre. Per ritrovare il senso di controllo e il benessere, in definitiva, è necessario un percorso approfondito di analisi personale, dei propri obiettivi e aspirazioni, per poter trovare una direzione e una sensazione di padronanza sulle proprie giornate. La ricerca interiore è una strada particolarmente ardua e accidentata, e percorrerla richiede il coraggio di affrontarne le difficoltà, le brutture, le delusioni e i pericoli. In taluni casi, quando e se le avversità risultassero troppo schiaccianti o non si riuscisse a trovare da soli una direzione, nonostante la volontà, per ritrovare un senso di controllo nella propria vita può essere necessario rivolgersi ad un professionista, uno psicologo, che accompagni nel percorso e aiuti a far luce nelle zone più oscure della propria identità e interiorità, offrendo un luogo sicuro, dove trovare un coraggio nuovo per affrontare gli eventi della vita.
Informazioni personali

- Emma Messina
- Sono una psicologa abilitata e un’insegnante, con esperienza più che quinquennale nel settore.
Nel mondo scolastico, ho maturato un'esperienza particolare nei confronti di ragazzi con disturbi dell’apprendimento, problemi di motivazione e di ansia da prestazione. Da anni tengo lezioni sul metodo di studio a studenti di ogni età, per promuovere l’autonomia, rinforzare l’autostima e recuperare le abilità scolastiche.
Parallelamente, offro un servizio di sostegno ai genitori, affinché possano mantenere e consolidare i risultati ottenuti dai figli in un clima di serenità e reciproca comprensione.
Servizi offerti:
- Processo di diagnosi e Valutazione Psicologica;
- Tutoring elementari/medie/superiori/università;
- Orientamento;
- Crescita personale;
- Sostegno genitoriale;
- Consulenza psicologica.
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