14 dicembre 2020
Generalmente la depressione viene considerata come una patologia che interessa prevalentemente gli adulti ma, al di là del luogo comune, questa tipologia di disturbo si riscontra sia nell’infanzia che nell'adolescenza.
Negli ultimi anni, in particolare, sono aumentate le ricerche per studiare la depressione infantile, che oggi viene riconosciuta come un disturbo che può compromettere notevolmente il funzionamento di bambini e adolescenti in molti ambiti della vita, come la scuola e le relazioni amicali e sociali, e che può persistere fino all’età adulta.
Come si manifesta
Mentre gli adulti depressi sono afflitti da una maggiore presenza di sintomi cognitivi, come eccessivi sensi di colpa e idee di suicidio, la depressione nei bambini e negli adolescenti può manifestarsi con sintomi fra i più diversi, che ne rendono particolarmente difficile la corretta identificazione e portano questa patologia ad essere poco riconosciuta o sottostimata. I bambini e gli adolescenti depressi sono apatici, tendono a sminuirsi e si sentono sfiduciati, senza valore e impotenti davanti alle difficoltà. In questo senso, manifestano un locus of control esterno, un termine usato in psicologia per indicare la convinzione di non essere in grado di influenzare il verificarsi o meno di certi eventi attraverso il proprio comportamento.
La depressione in giovane età è caratterizzata principalmente da sintomi fisici e comportamentali, come irritabilità, aggressività, scarso interesse per il gioco e lamentele legate a sintomi somatici. È presente un tono dell’umore scarso, con tristezza e pianto, spesso associato ad una perdita di piacere o di interesse per le attività quotidiane, come le uscite con gli amici o lo sport. Spesso faticano ad addormentarsi, hanno incubi frequenti o soffrono di insonnia.
Sono frequenti e numerose le fobie, che il più delle volte sono usate come giustificazione per il ritiro (scolastico e/o sociale) e per non dover affrontare le difficoltà. L’irritabilità, peculiarità della depressione infantile rispetto alla forma che interessa gli adulti, si traduce in reazioni sproporzionate ad avvenimenti minimi o poco significativi
Nella depressione grave, infine, ci possono essere sentimenti di colpa profondi e senso di responsabilità per eventi accaduti nel passato, come la separazione dei genitori o l’allontanamento di uno dei due dal nucleo familiare. Nei casi più estremi, soprattutto tra gli adolescenti, possono presentarsi pensieri ricorrenti di morte e suicidio.
Quali sono le cause della depressione infantile?
Comunemente, la depressione infantile risulta di natura reattiva, ossia costituisce una reazione difensiva rispetto al contesto familiare, ambientale o, in alcuni casi, a eventi traumatici, come la morte di un nonno, la separazione fra i genitori, un trasloco oppure la nascita di un fratello o di una sorella.
In questi casi è possibile identificare uno specifico fattore precipitante, cioè un evento o una circostanza specifici che coincidono con l’esordio del disturbo.
A questo proposito, è importante notare che la tristezza e l’infelicità esprimono emozioni naturali e perfettamente comprensibili, soprattutto come reazione a situazioni problematiche, e non costituiscono di per sé un indicatore di depressione. Tenendo ben presente ciò, qualora le sensazioni di tristezza risultino sproporzionate rispetto all’evento o persistano più a lungo di quanto ci si aspetti, in particolare se dovessero insorgere difficoltà nelle comuni attività quotidiane, è possibile che il malessere possa essere attribuito alla depressione.
Come per gli adulti, in alcune situazioni non sembrano esserci dei precisi eventi scatenanti, ma si assiste a un lento deterioramento delle competenze sociali e della capacità di affrontare le situazioni della vita, in particolare in caso di familiarità per disturbi dell’umore.
Come si può individuare una depressione infantile?
Rilevare i segnali che indicano la presenza di un quadro di depressione infantile non è un compito facile.
Sia i genitori a casa che gli insegnanti a scuola devono prestare particolare attenzione ai cambiamenti di comportamento dei bambini o degli adolescenti. La figura del pediatra, invece, può distinguere tra una malattia somatica, i cui sintomi possono apparire simili alla depressione, e una malattia psichica, le cui manifestazioni, come già discusso, possono passare anche attraverso il corpo.
Comunemente, genitori e insegnanti valutano in modo diverso il grado di depressione dei bambini, così che molte volte le difficoltà non vengono riconosciute fino a quando la situazione è ormai grave. Ad esempio, un insegnante potrebbe segnalare la difficoltà di un bambino a fare amicizia nella classe, mentre il genitore potrebbe non rilevare lo stesso problema a casa.
I bambini e i ragazzi che soffrono di uno stato depressivo trasmettono tipicamente un grande senso di solitudine, che spesso rientra nelle cause alla radice del malessere. Analizzando la situazione in cui è immerso un depresso, il più delle volte si evidenzia che il suo naturale bisogno di relazione è costantemente frustrato da carenze relazionali, piuttosto che dalla difficoltà dei genitori di conoscere ed affrontare le proprie emozioni, che a loro volta invadono senza controllo o mediazione la mente dei figli, i quali non dispongono dei mezzi e della maturità per elaborarle.
I discorsi di questi bambini o adolescenti, ma anche i disegni e la modalità di gioco, includono di frequente dei contenuti legati alla morte, alla distruzione e alla mancanza di speranza o di una soluzione che possa risolvere situazioni difficoltose.
I ragazzi più grandi sono affascinati dalla morte e parlano in modo ricorrente di suicidio, ponendo numerose domande sul tema o su argomenti attinenti.
È importante notare che il bambino o il ragazzo potrebbe non essere consapevole della propria situazione, né essere capace di verbalizzare il proprio malessere o comprendere le sensazioni, anche corporee, che lo esprimono. Talvolta, soprattutto nella prima infanzia, ma anche in età adolescenziale, il disagio può essere percepito solo a livello inconscio, al di fuori della consapevolezza, senza che si riesca a rappresentarlo e, soprattutto, a comunicarlo usando le parole.
Per questi motivi, per la diagnosi, è importante affidarsi a un professionista, che nella valutazione coinvolga sia gli insegnanti che i genitori e svolga un lavoro di integrazione delle informazioni sullo stato mentale dei bambini, sapendo cogliere le sfumature nei loro comportamenti e dando loro un significato coerente.
In conclusione, se non riconosciuta e trattata, la depressione può avere delle conseguenze importanti sullo sviluppo psicologico del bambino e può persistere fino in età adulta. Per questo motivo è importante dare importanza ai piccoli segnali e alle manifestazioni descritte, per poter consultare per tempo un professionista che possa aiutare il bambino, e la sua famiglia, a ritrovare la serenità perduta.
Informazioni personali

- Emma Messina
- Sono una psicologa abilitata e un’insegnante, con esperienza più che quinquennale nel settore.
Nel mondo scolastico, ho maturato un'esperienza particolare nei confronti di ragazzi con disturbi dell’apprendimento, problemi di motivazione e di ansia da prestazione. Da anni tengo lezioni sul metodo di studio a studenti di ogni età, per promuovere l’autonomia, rinforzare l’autostima e recuperare le abilità scolastiche.
Parallelamente, offro un servizio di sostegno ai genitori, affinché possano mantenere e consolidare i risultati ottenuti dai figli in un clima di serenità e reciproca comprensione.
Servizi offerti:
- Processo di diagnosi e Valutazione Psicologica;
- Tutoring elementari/medie/superiori/università;
- Orientamento;
- Crescita personale;
- Sostegno genitoriale;
- Consulenza psicologica.
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